I trattamenti antitarlo anossici non sono tutti uguali. Come cambiano le procedure? Quali sono le soluzioni contro l’attacco dei tarli sui mobili di pregio?
Perché preferire il trattamento antitarlo anossico ZeroSystem® invece di uno tradizionale?
La disinfestazione anossica contro l’attacco dei tarli è stata spesso al centro di dibattiti tra studiosi e operatori del settore, che ne hanno discusso modalità operative ed effetti sui beni sottoposti a trattamento. L’argomento è piuttosto complicato. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Innanzitutto, di cosa si tratta? I trattamenti antitarlo anossici si effettuano isolando l’oggetto infestato con uno speciale film plastico per poi eliminare gli insetti xilofagi attraverso la variazione dei parametri ambientali da cui dipende la loro sopravvivenza. Come dicevamo, la disinfestazione anossica vanta una lunga tradizione: partiti con la sottrazione di ossigeno con assorbitori a base di limatura di ferro, si è passati poi alla modifica dell’atmosfera tramite la sostituzione dell’ossigeno con l’anidride carbonica e con l’azoto. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che sia il primo che il secondo metodo alterano la temperatura e l’umidità del microambiente, sottoponendo l’oggetto infestato a stress fisici che ne potrebbero compromettere l’integrità. Inoltre, l’anidride carbonica può creare ossidazioni su alcuni supporti decorativi, come la foglia oro.
L’innovazione introdotta dal Centro Italiano Antitarlo con il trattamento anossico ZeroSystem® sta proprio nel controllo totale di tutti i fattori microclimatici, in maniera tale da evitare di sottoporre l’oggetto trattato a rischi di danneggiamento. Il sistema C.I.A.R.T., oltre a mantenere inalterati i valori di temperatura e umidità, consente una sottrazione di ossigeno costante, senza l’andamento a curve ascendenti e discendenti, tipico dei trattamenti a sostituzione di gas. Inoltre, le nanotecnologie ci consentono di mantenere i valori minimi di ossigeno relativo anche oltre i tempi necessari per il processo anossico, per programmi di conservazione specifici.