Nel 2019 previsti contributi ai privati per restauri e interventi conservativi su beni culturali
Nel 2019 i privati che intendono effettuare restauri e interventi conservativi su beni culturali potranno usufruire di contributi statali. È stato firmato il decreto contenente le disposizioni attuative per i contributi ai privati previsti dall’articolo 35 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, finanziati nel limite massimo di 10 milioni di euro per il 2019 e di 20 milioni di euro annui.
Come presentare la domanda?
Le domande di contributo dovranno essere presentate per via telematica tramite i moduli presenti sui portali delle Soprintendenze regionali tra il 1° Gennaio ed il 31 Maggio 2019.
La ripartizione delle risorse
La ripartizione del budget per ogni Regione segue le seguenti linee guida:
- Numero di istanze presentate dalla Regione rispetto al dato nazionale
- Numero di beni vincolati in ciascuna Regione
- Programmazione media in conto capitale della Regione negli ultimi 5 anni
Gli interventi valutati prioritari per l’accoglimento delle istanze sono i seguenti:
- Ricostruzione e tutela del patrimonio culturale nelle aree colpite da calamità o eventi sismici
- Ricostruzione e tutela del patrimonio culturale nelle aree degradate e nelle periferie
- Situazioni eccezionali legate a intese istituzionali di programmi
- Situazioni di grave difficoltà economica del beneficiario
- Regolare apertura al pubblico del bene culturale
- Eliminazione delle barriere architettoniche
L’ordine cronologico di presentazione delle domande, incluse quelle non soddisfatte nell’anno precedente, costituirà un parametro valutativo parallelo a ciascun criterio.
Le tipologie di contributo
- In conto capitale per lavori collaudati o tramite SAL
- In conto interessi sui mutui contratti
Le risorse per i contributi in conto interessi saranno stabilite annualmente con Legge di Bilancio nei limiti stabiliti con apposito decreto interministeriale (Mibac-Mef) di cui all’art.31 comma 2 bis del Codice, mentre quelle per i contributi in conto capitale sono già state stanziate in quota certa e stabile individuate dal comma 314 art.1 Legge di Bilancio 2018.
A prescindere dalla tipologia del contributo, lo Stato considera l’apertura al pubblico dei beni culturali oggetto di intervento la condizione necessaria per l’erogazione.
La quota percentuale di partecipazione pubblica e gli aspetti prioritari
Il contributo erogato non potrà essere superiore al 50% della spesa per i lavori indicati nel computo metrico. La presenza di altri contributi pubblici ed eventuali benefici fiscali ottenuti su contributi privati rappresenterà un elemento determinante di valutazione durante la fase di esame delle richieste.