Che minaccia rappresentano i tarli per i tetti ed i sottotetti che impreziosiscono il patrimonio culturale italiano?
Quanto può essere pericolosa la minaccia dei tarli per l’incolumità dei sottotetti in legno?
Il patrimonio artistico italiano è ricco di musei, chiese, biblioteche e palazzi storici con questo genere di strutture, che molto spesso non sono adeguatamente preservate dall’attacco dei tarli.
Inoltre, l’umidità e le temperature elevate che spesso si sviluppano in questi ambienti favoriscono lo sviluppo di queste infestazioni, influendo sul ciclo biologico degli insetti xilofagi.
Inoltre, se non adeguatamente affrontato, l’attacco dei tarli può causare danni strutturali, oltre che estetici, provocando crolli e cedimenti di parte del tetto.
Di conseguenza, una volta scoperti i segni di una probabile infestazione in corso, è di fondamentale importanza far eseguire un sopralluogo accurato per identificare le infestazioni in corso e quelle passate, le aree di degrado, i danni estetici e quelli che invece riguardano la struttura, al fine di essere nelle migliori condizioni per valutare che genere di trattamento eseguire, ottimizzando tempi e costi.
L’utilizzo del sistema termocontrollato è uno strumento estremamente efficace per il trattamento antitarlo dei tetti, sottotetti e travi in legno in quanto consente la completa eliminazione dei tarli in tutte le loro forme biologiche senza l’impiego di sostanze chimiche, sfruttando l’innalzamento della temperatura. Il sistema prevede l’isolamento della struttura con una coperta termica e l’insufflazione di aria calda alternata a fasi di raffreddamento fino a raggiungere la temperatura di 55°C, letale per i tarli. Opportunamente monitorato con un sistema a infrarossi, questo innalzamento di temperatura non comporta stress meccanici al manufatto trattato, garantendone quindi l’incolumità da potenziali danneggiamenti.
A conclusione della disinfestazione, l’impregnazione della struttura trattata con sostanze antitarlo assicura la difesa del bene da ulteriori attacchi per un periodo massimo di due anni, durante i quali questi principi attivi conservano la loro capacità abbattente prima di ossidarsi.
Per questa ragione, il trattamento e la tutela del patrimonio culturale dall’attacco dei tarli non si deve fermare alla disinfestazione e al successivo trattamento con impregnante, ma deve rientrare in un piano più ampio di tutela e monitoraggio nel tempo.