Soprannominati i Capricorni delle case, i tarli Cerambicidi possono distruggere le strutture in legno che attaccano. Scopri come agiscono e come combatterli.
Grandi, numerosi e distruttivi: i Cerambicidi sono una delle specie più pericolose di tarli. Vediamo perché.
Soprannominati anche Capricorni delle case, i tarli appartenenti a questa famiglia attaccano prevalentemente le travi in legno non più vecchie di novant’anni perché solo in queste possono trovare le sostanze azotate necessarie per digerire la lignina di cui si nutrono.
Ciascuna femmina è in grado di deporre fino a cento uova sulla superficie e nelle fessure del legno, da cui si sviluppano larve che arrivano fino a cinque centimetri e che scavano nel legno fino a raggiungere l’alburno e, in alcuni casi, anche il durame. In altre parole, i tarli Cerambicidi vanno a intaccare proprio le aree del legno che svolgono una funzione meccanica di sostegno e le loro gallerie possono proseguire per tutto lo spessore della trave, compromettendone la portanza.
Infine, la lunghezza del ciclo biologico di questi tarli contribuisce notevolmente a ingrandire la portata dei danni provocati dai tarli Cerambicidi: questa può variare dai quattro agli otto anni, durante i quali le larve continuano a scavare gallerie all’interno del legno.
Sono questi gli elementi di cui si deve tener conto per stabilire la portata dell’infestazione di questa famiglia di tarli, che non può essere in nessun modo calcolata a partire dal numero di fori di sfarfallamento perché da uno stesso foro possono fuoriuscire più adulti.
Indizio di un’infestazione di tarli Cerambicidi è la presenza di un rosume con una consistenza soffice, color crema, che non viene espulso all’esterno dei fori di sfarfallamento, ma che rimane a lambirne i contorni, come una sorta di “fioritura”.
Poche e precise tracce che possono indicare la presenza di un’infestazione di larga scala. Ecco perché spesso, in questi casi, il consiglio è quello di effettuare trattamenti antitarlo su tutti gli oggetti in legno presenti negli ambienti attaccati, anche quelli che non sono stati ancora interessati dagli sfarfallamenti, ma su cui probabilmente le femmine hanno deposto le loro uova.
Queste sono le ragioni per le quali prima di effettuare un trattamento antitarlo è necessario sottoporre tutto l’ambiente a un sopralluogo accurato, che evidenzi quali sono le specie di tarli in azione, le infestazioni attive e quelle collocabili in epoche precedenti. Sono queste le premesse necessarie affinché si possa giungere ad una soluzione sicura e garantita nel tempo.